Operazione Perimetro o Iditarod?
Il freddo cominci a farsi sentire e cade qualche goccia d'acqua che presto si tramuta in neve, una spruzzata veloce, tanto per ricordarci che siamo sotto il Monte Albo e che lassù di neve ne è caduta parecchia.
Io continuo a fare l'andatura, cosa piuttosto difficile con il tachimetro guasto, Corrado mi segue ad una discreta distanza, per evitare carambole in caso di caduta, ma intanto le mani si sfreddano e purtroppo ho scollegato le manopole elettriche visti i recenti guai, così muovo le dita per riscaldarle un pò.
L'orologio dice che sono le 01.35, il cielo è nuvoloso ma le luci sopra lo strapiombo alla nostra destra mi dicono che siamo all'altezza di Orune, a circa 15 km da Nuoro, dove si potrebbe pernottare e rimandare il rientro all'indomani; la tentazione è forte, come la grandinata che ci sorprende e imbianca la strada e che ci costringe a ridurre la già esigua velocità di crociera, improvvisamente come era iniziata la tempesta finisce, il manto stradale torna nero lucido e la manopola del gas gira, per aumentare un pò il ritmo.
Passiamo l'uscita "La solitudine" accompagnati da una dolce nevicata, cercando di non rallentare troppo perchè è già molto tardi, sulla corsia opposta una pattuglia della Polizia e i VVFF passano a sirene spiegate, ma ho già deciso: Niente pernottamento a Nuoro, si arriva fino a casa!
Procediamo senza inconvenienti da una mezz'ora, quando la neve ricomincia a cadere e stavolta fà sul serio: Tengo il minimo di velocità per poter stare in equilibrio e spesso devo lasciare il manubrio con una mano per poter pulire la visiera, così andiamo avanti per 4-5 km decisi ad arrivare fino in fondo.
Transitiamo al bivio per Orani che ha già smesso di nevicare, ma stanchezza e freddo cominciano a farsi sentire; tutto intorno la desolazione di una terra brulla ma generosa, ostica ma mai ostile, e ad un tratto una luce rossa all'orizzonte: E' una torre delle industrie nella piana di Ottana, la nostra stella polare.